Lucio Favaron
Padova - Maggio 2002
Osservando con gli occhi dell’ introspezione un suo dipinto dal titolo “Pensieri” mi sorge, spontanea, una citazione del poeta tedesco Heinrich Heine (1797-1865 / Reisebilder/ Lieder) “Che cos’e’ il piacere, se non un dolore stranamente dolce?” Ecco, mi sembrano adeguate queste parole per Fernando Graziano, perché in lui si vive, si nota, si capisce che il suo modo di dipingere, di proporre le sue immagini, è generato da una mirabile fusione di sentimento e d’ironia.
E’ difficile, estremamente difficile, poter dire di più o meglio di quanto gli interpreti della sua tematica artistica e culturale hanno scritto di Lui. Non saprei, né vorrei aggiungere encomio ed ammirazione ad una pittura che ora rimanda ai Senesi, poi si rivolge ai metafisici, senza trascurare sprazzi di cubismo ed infine approda ad una visione intima che trae si ispirazione dai predecessori ( capto influssi da un Masaccio, da un Piero Della Francesca, persino da Mantegna e di un De Chirico maturo). Ma tant’è, Graziano è intimamente ispirato, libero e autonomo da scuole e correnti, pur soggiacendo, teoricamente ed attraverso un accostamento non obliato e operante come presupposto, a ideali storicamente lontani nel tempo. Egli non rappresenta mai l’ orgasmo motorio della lotta, bensì la pazienza e la precisione, esibite come doti naturali; lo indica, lo esprime, lo manifesta e ne sono la prova gli sfondi su cui si stagliano e si amplificano figure di un’ umanità universale che dicono: “Noi siamo l’ immanenza, non siamo la transitorietà, noi siamo rivolti al trascendente, oltre la materia sensibile”.
Messaggio medianico? Ognuno è libero d’interpretare come vuole, resta il fatto, però che è impossibile non restare inerti di fronte a scenari che esprimono una forte spiritualità tale da annullare o reprimere immagini di carnalità più supposta che evidente.
Quindi, nella fusione tra sentimento ed ironia trova anche il “gusto” dell’arcano e la propensione alla solitudine per cui ogni sua opera sembra debba ripetere le antiche domande alle quali non sappiamo dare risposta: “Chi siamo? Da dove veniamo? Qual’ è il nostro ruolo effettivo (non apparente) nella Vita?”.
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